17 aprile 2005

17 Aprile 2005 - Un Sabato di Aprile (Imported from MSN spaces)

A VOLTE RITORNANO…
Si avvicina la 24h di cremona e lievemente si riaffaccia dentro di me la scimmia del pedalare, così senza meta, un po’ alla cieca. Basta pedalare.
Fino a sabato scorso il tempo e qualche calo di motivazioni avevano sempre avuto la meglio su di me.
Ma il 9 aprile 2005 sono tornato. Ed è stato meglio del previsto.
Ritrovo alle 2 e mezza circa a Dogana di Ortonovo, passa a prendermi @one ossia Chiocciolone, from Pietrasanta City.
Orgoglione di poter sfoggiare il nuovo mezzo, un capientissimo Kangoo “renò”.
Carichiamo le bici e si va a raggiungere Leonat (aka Leopard), from Avenza.
Partiamo su una strada perfetta per scaldare un po’ le gambine, leggera salita con pendenza che aumenta lievemente man mano ci si avvicina alle colline.
Ma ad un tratto svolta a sinistra su per un muro che nessuno avrebbe mai voluto percorrere!
Saliamo, salgo bene, il 39x20 è perfetto per le mie gambe e per il mio fiato.
Un paio di tratti a piedi per tirare il fiato e un paio di soste per gonfiare una gomma e levare il k-way. Fa caldo anche se il cielo è nuvoloso.
Arriviamo alla cima della prima parte della salita, la parte più dura se n’è andata e ci fermiamo a fare un paio di foto: il panorama è bello davvero, rovinato solo da una antenna del “baracchino” e da un cielo non all’altezza della situazione.
Ripartiamo, Leo mi avverte per la 18esima volta che ci sono solo ancora 50 metri duri poi basta…Stavo quasi per non credergli più ed invece la salita assume una pendenza ideale: si sale comodi, senza sfondarsi ma guadagnando bene quota. Siamo tentati di prendere una piccola deviazione per fare una discesina carina ma poi fatti due conti ci accorgiamo che è meglio risparmiare tempo ed energie.
La salita è la cosiddetta “renara” così detta per il fondo sabbioso, che definirei anti-fango!
Si sale benissimo fino ad incrociare l’asfalto della “spolverina”.
Quante volte quando correvo su strada ho fatto questa strada, in discesa…ed era sempre freddissimo!!
Oggi la faremo in salita, ed è durissima! Un paio di tratti a piedi fino arrivare sulla strada che porta verso Carrara.
Prendiamo una deviazione in salita che ci porta di fronte al Bastione: una costruzione imponente lasciata al degrado…la cima della collinetta completamente modificata dall’opera dell’uomo. Chissà che cavolo era questo Bastione!!
Di bello c’è che il sentiero che dal Bastione ci riporta sull’asfalto è molto molto carino anche se un po’ sporco. Abbiamo fatto un po’ di fatica in più, non prevista ma ne è valsa la pena.
Saliamo ancora un po’ su asfalto prima di raggiungere la vetta di giornata: 895 metri sul livello del mare. La Gabellaccia.
Da qui parte il sentiero che io ho conosciuto come “il Pedofilo” anni e anni fa e non so il numero sulle cartine!!
Comunque è facile da trovare, parte proprio sotto il cartello della Gabellaccia, non potete sbagliare.
La discesa me la ricordavo abbastanza bene, solo che ultimamente hanno aggiunto dei gradini in legno, alcuni proprio in prossimità delle curve che rendono le cose un po’ antipatiche. Ma questo solo per i primi metri del sentiero, dopo tutto diventa mano mano più fluido e ritmico.
La pendenza aiuta a scendere senza dover pedalare: coasting per dirla all’americana.
La parte finale è bellissima, scorrevole tutta in sottobosco, un fondo molto bello, qualche sasso fisso che non infastidisce affatto.
E così arriviamo a Castelpoggio.
Io ho una fame da lupi, e mi fiondo nel baretto per fare scorta di cioccolato: gnam gnam!!
La sosta rigeneratrice è una manna dal cielo, proprio ci voleva, ma non facciamola durare troppo.
Ci aspetta adesso la “via del soldato”, una bella sterrata a saliscendi a metà della quale parte quella splendida traccia che è il “barattini”.
In realtà questo nome lo conosciamo davvero in pochi perché è il nome del ragazzo che ha ciclisticamente scoperto il sentiero. Anche qui, non chiedetemi il nome o il numero perché lo ignoro!
Il sentiero è un singletrack a mezzacosta che parte pari, senza una grande pendenza ma che improvvisamente punta verso il basso con una serie di curve veramente belle e divertenti! WOW!!
Prima esposto poi per un lungo tratto scavato dentro un cataletto che permette di avere appoggi a destra e a sinistra, il sentiero scorre fluido e veloce verso Casano, e offre proprio alla fine una serie di tornantini, che sì impegnano ma non risultano mai impossibili.
Ultimo cambio di pendenza e….
È’ finita, anche per oggi. Peccato, viene quasi voglia di tornare su, la fatica è un lontano ricordo.
Un paio di chilometri di asfalto per ripensare al giro bellissimo e per assaporare gli ultimi attimi di libertà prima di rituffarci di nuovo nella routine quotidiana.
One is all you need.

07 aprile 2005

07 Aprile 2005 - Iniziamo (Imported from MSN spaces)

Ciao! Inauguriamo questo blog con una bella giornata di merda. Evviva direte voi, evviva lo dico anche io. Non starò qua a tediarvi come fanno tutti i blogger che si rispettino spiegandovi il perchè e il per come: sono cazzi miei. Chiaro? Bene, messe subito in chiaro alcuni principi chiave di questo affare posso anche dirvi che presso lo stadio Road di viale Roma stasera il Nolita Cafè ha portato a casa 3 meritatissimi punti in un derby di bassa classifica per il girone A..o B? non me lo ricordo. Abbiamo vinto tanto a poco e ciò è bene, nonostante io stia attraversando un periodo di forma che definire scandalosa è dir poco. Sempre assente il Bomber JohnJohn Turba ancora alle prese con un fastidioso infortunio muscolare ma buone prestazioni di tutti gli effettivi. Domani sera invece amichevole col Marina Calcio a 5 presso il comunale di via casola. Amichevole contro il Fescione/Ali di Carta, squadra di serie D. Vedremo se riusciro a giocare 5 minuti, ma ne dubito. Il resto della giornata l'ho passata intorno alle bici, facendo piccoli aggiustamenti alla Inbred e rivoluzionando la Giant, ora è singlespeed anche lei. Prossimo passo sarà rivoluzionare le ruote così da poter montare i dischi sulla Giant.
Per voi feticisti: la foto della giant convertita!!