27 novembre 2012

Il Mondo è dei furbi...

...anche il mondo della MTB, come dire, tutto il mondo è paese...

Nella mia crescita come biker, l'esperienza (eufemismo per definire le musate) mi ha fatto capire alcune cose, mi ha trasmesso alcune, poche certezze.
Oltre a Thomson e Chris King, una delle inconfutabili certezze è che senza sentieri non ci sarebbe la mountain bike.
Altra cosa che accomuna la MTB al mondo "reale" è che la riconoscenza non è una cosa che appartiene a tutti, anzi, appartiene proprio a pochi!
Oggi ho dovuto arrendermi ad un'altra ineluttabile evidenza: anche il mondo della MTB è dei furbi.
Chi sono i furbi? I furbi, i ganzi, sono quelli che sfruttano il lavoro degli altri, sono quelli che non chiedono permesso, sono quelli che, siccome magari hanno "la grana", possono fare quel cazzo che gli pare.

Mi è giunta stamani la voce che un altro negozio della Versilia si sia attrezzato con furgone e carrello per scorrazzare i biker sui sentieri del Pasquilio.
Non è il primo: tra negozi e privati a questo punto conto almeno 5 persone che danno un servizio simile.
3 sicuramente si fanno pagare, uno non chiede nulla perchè porta in giro gli amici ma la cosa buffa è che questo negozio è stato il solo, ripeto il solo a chiedere se poteva farlo, è stato il solo, RIPETO, IL SOLO, a prendere in mano il rastrello e unirsi a noi nei lavori sui sentieri.
Gabriele quindi per me è l'unico che merita rispetto e considerazione.

Gli altri no, gli altri per me sono intrusi.

I sentieri del Pasquilio e della Brugiana sono frutto del lavoro di 5 persone.
Tutti quelli che girano da un pò sul Belvedere sanno chi siamo. Potete trovarci sui sentieri, in bici o a piedi, ci trovate su Facebook, potete trovare il nostro numero di telefono un pò ovunque, basta chiedere in giro.

Siamo qua chi da 20, chi da 10 anni...rispetto a voi ci siamo sempre stati.

Ma è evidente che costa molto dire una parola, chiedere un permesso, eppure si sa, quei sentieri non son venuti su da soli, non sono stati gli agenti atmosferici a renderli così, ti sarà venuto il dubbio, una volta almeno, che qualcuno deve averli fatti così!
Ti sarai chiesto: chi cazzo lo ha fatto questo sentiero così figo!!??

Magari per un secondo, di sfuggita, nella tua testa ti sarai pure fermato a pensare: quanto tempo ci sarà voluto per fare queste curve, questi salti, tagliare questi tronchi, eliminare le felci e i rovi...
QUANTO TEMPO!

Tanto tempo caro mio furbetto, e come ben sai, visto che magari hai un negozio, o comunque hai un lavoro, il tempo è denaro.
E' vero che noi lo abbiamo fatto per passione, per divertimento, non possiamo neppure impedirti di fare quello che fai, ma almeno, prendi un fottuto rastrello una volta, vieni con noi una domenica, o un giorno che ti pare, e lavora su quei sentieri.
Chiamaci, dicci cosa fai, chiedici come puoi ripagarci: basterebbe tu adottassi un sentiero, ne basterebbe uno, sarebbe sufficiente che ti prendessi l'impegno di curare quella traccia come se l'avessi fatta tu.

Invece no, perchè tanto c'è chi lo fa per conto tuo, e tu intanto intaschi quei 5-10 euro, senza meritarteli.
Sono veramente incazzato.



26 novembre 2012

I sentieri NON sono di tutti - Pt. 2

Un elenco di sentieri creati, riaperti, "ricondizionati", riscoperti da me.
Di solito in solitudine o con l'aiuto di altri pochi amici: talvolta uno, raramente due, quasi mai tre.

PASQUILIO
Barella
4X
Zen
Break II
Bi
Betolli (riapertura dopo fortunale del 2005)
Budello
Viottolo Fonte Morosa (riapertura)
Cafaggio > Ca' di Cecco
Giochini
Laguna Seca
Cesso I e II
Tamburone I (chiuso) e II
Fiumetto
Pariana > Canevara (riapertura dopo fortunale del 2005)
Pitbull (chiuso)
Cinghialino (in lavorazione)

BRUGIANA
Sperma
SS DH01
SS DH02
Canaletto
Pietra Bianca I e III (in lavorazione)
Purgatory (DH del monumento)
Cenerentola
Chatel + Pre Chatel
'Io Belva (in lavorazione/studio traccia)

Circuiti da me ideati:
WEST COAST INFERNO
Circuito XC Brugiana (Percorso ESSC2008)
Circuito XC Pasquilio (Memorial Mirco Iacopetti)

03 novembre 2012

I sentieri NON sono di tutti.

La mia passione per la mountain bike è un riflesso della mia passione, in primo luogo, per la montagna e per le emozioni che la montagna trasmette.
Forse serve una predisposizione per saperle “ascoltare”, forse è solo un fatto caratteriale, un fatto di “gusti”.
Trovarmi in montagna, circondato da vette brulle e imponenti o da boschi ora fitti e misteriosi ora solari e colorati è per me un modo per entrare in contatto con il Creato.
La mia fede influenza sicuramente queste percezioni, e per me è impossibile non percepire la presenza di Dio in certi luoghi.
Ma aldilà di questo, mi piace, amo sentire il messaggio che il monte, il bosco e sporattutto i sentieri che li attraversano cercano di comunicarci.
Un messaggio ricco di Memoria, di fatica e anche di sangue.
Quello dei nostri padri e nonni, che hanno scolpito pazientemente questi pendii e queste pietre, con una doppia prospettiva: da una parte l'utilità immediata di quel lavoro, più diretta ed interessata, dall'altra la coscienza di lasciare qualcosa a chi sarebbe venuto dopo, forse con la magari non completamente consapevole speranza che i loro figli avrebbero continuato a vivere e condividere il loro lavoro.
Sfogliare una cartina o le foto dal cielo per cogliere e scrutare vecchi “nuovi” sentieri, sognare di percorrerli, cercare di immaginare quale storia e quate storie quei sentieri hanno visto e vissuto a volte mi commuove. Penso a quanti sentieri hanno visto e sono stati protagonisti della lotta per la libertà.



La montagna e i suoi sentieri ti obbligano ad essere corretto ed onesto verso te stesso, ti obbligano al rispetto per la natura, la sua forza ed il suo essere, rispetto a noi, eterna.
La vita di oggi ci impone ritmi così veloci che volenti o nolenti, ci condizionano anche in quegli aspetti che dovrebbero esulare dalla vita quotidiana.
Anche quando ricerchiamo “la fuga” dalla routine lo facciamo cercando scorciatoie, abbiamo sempre fretta.
Questa fretta ci ha fatto perdere di vista il senso profondo di parole come correttezza, educazione, pazienza, rispetto, onestà.
Tutte queste parole io le ritrovo nel lavoro che da anni metto nella cura per i sentieri.
Sentieri che a volte finisco con sentire miei, ed è fastidioso se non anche doloroso vedere quei sentieri violati, maltrattati, non capiti.
Quasi fossero cose, oggetti inanimati, utili ma con una data di scadenza.
Mi riesce difficile concepire la MTB come qualcosa di distaccato dall'amore per la montagna ed il territorio eppure, come è ovvio che accadesse, il grande sviluppo della MTB degli ultimi anni ha portate all'interno del “movimento” persone che vivono la bici, e di conseguenza il sentiero, come un video gioco, dove tutto è già preparato da altri e dove, una volta che si è finito il gioco o ci si annoia, basta cambiare il DVD nella Play.
Questo trovarsi le “cose pronte” crea in molti insensibilità e mancanza di rispetto finendo così per dividere persone accomunate dalla stessa passione, dando vita a sterili divisioni e discussioni.
Senza voler capire che quella traccia solcata dalle proprie ruote ha in fondo un'anima, un'anima fatta del lavoro di persone che lo hanno costruito, data dalla montagna su cui è “adagiato”, data dalla persona che magari lo ha riportato in vita, con la sola certezza e desiderio di regalare emozioni a se, ma anche e soprattutto agli altri.
Quando un sentiero è ripulito, magari ricostruito, il primo pensiero è la speranza che esso regali un sorriso agli amici.
Alla base di quel lavoro c'è la speranza di donare qualcosa, donare emozioni.
Percorrere un sentiero pensando anche alla storia che esso porta in se, breve o lunga che sia, renderà quel sentiero più bello, più emozionante ed ogni volta nuovo.